dalla relazione al XV Congresso del Pci, marzo 1979
Determinante e nuovo è l’estendersi della riscossa femminile contro la secolare oppressione delle donne.
I mutamenti prodotti dall’affermarsi delle società industriali hanno creato le condizioni materiali per la liberazione della donna. Ma nei sistemi capitalistici, insieme con l’oppressione di classe, si prolunga, anche in nuove forme, la più antica soggezione imposta alla donna: quella nei confronti dell’uomo.
Il movimento operaio ha avuto, dal suo nascere, nelle sue espressioni più alte, coscienza di questo problema. Esso si è battuto per l’emancipazione della donna, per il suo accesso al lavoro, all’istruzione, alla vita politica. Ma questo non basta, come conferma l’esperienza storica dei paesi che seguono le vie socialiste, dove pure enormi progressi sono stati compiuti nell’emancipazione delle masse femminili.
Oggi, le nuove dimensioni della questione femminile mettono in luce contraddizioni che, vissute più acutamente dalle donne, riguardano l’intera organizzazione della vita. Il movimento operaio deve far propria la causa dell’emancipazione e liberazione piena della donna.