Ambrogino, a Milano il centrosinistra boccia Enrico Berlinguer

Il centrosinistra milanese, di cui il Partito Democratico è il maggior azionista, ha bocciato la civica benemerenza alla memoria, meglio conosciuta come “Ambrogino d’oro“, nei confronti di Enrico Berlinguer. Questo nonostante il mese scorso vi fosse stata persino l’apertura di Fratelli d’Italia e di Forza Italia.

Lo avevamo candidato per quanto aveva fatto per Milano, dal giugno 1945, subito dopo la Liberazione, da segretario del Fronte della Gioventù. 

Nei giorni in cui un gruppo di fascisti a Roma ha interrotto la proiezione del film di Andrea Segre, episodio che segue ai ripetuti danneggiamenti della tomba al cimitero di Prima Porta, il centrosinistra milanese e il Partito Democratico in primis si assumono la responsabilità politica di questa bocciatura, non solo davanti alla città ma davanti al Paese.

A fronte dell’assegnazione negli anni passati dell’Ambrogino alla Memoria a personaggi alquanto discutibili, prescritti o addirittura condannati, per non parlare dell’iscrizione al Famedio di Silvio Berlusconi tra i grandi di Milano, questo fatto politico scandaloso e indecente conferma ancora una volta quanto sia radicata nel capoluogo lombardo l’insofferenza di una certa classe dirigente (o presunta tale) di fronte all’uomo politico che ha posto la questione morale come il centro del problema italiano.

D’altronde, già in occasione della Festa de l’Unità di Milano si era notata l’assenza nel palinsesto degli eventi di una qualsivoglia iniziativa che discutesse, anche in maniera critica, la figura dell’ex-Segretario Generale del Partito Comunista Italiano. 

Viene smascherata definitivamente quindi l’ipocrisia dietro al tentativo del Partito Democratico di appropriarsi della figura di Enrico Berlinguer, mettendone gli occhi sulla tessera senza mettere in pratica nulla della sua lezione, ma limitandosi a sventolarlo come un santino elettorale. 

Non può che leggersi in altro modo, visto che per altro proprio in queste ore, a livello nazionale, il Partito Democratico ha votato a favore dell’emendamento-condono che di fatto azzera le inchieste della magistratura milanese che avevano messo sotto accusa le pratiche urbanistiche del capoluogo lombardo. 

Non possiamo far altro che consigliare a questo punto alla Segretaria Nazionale del Partito Democratico Elly Schlein di cambiare gli occhi sulla tessera: sono più appropriati, almeno a Milano, quelli di Bettino Craxi.

Per quanto riguarda, infine, i dirigenti del centrosinistra milanese non possiamo dire nient’altro che questo: vergognatevi

Le ragazze e i ragazzi di enricoberlinguer.it

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