Su Amazon è esaurito nei primi tre giorni. Per qualche strana ragione non se lo fanno arrivare, ma viste le note questioni, meglio che la gente compri altrove. Nello store online della Feltrinelli è tra i 10 libri di politica più venduti (7°, per la precisione), mentre su IBS nell’ultima settimana era tra i primi 20 (ma le classifiche online giornaliere si sa, cambiano a seconda degli ordini). Nel solo store online dell’editore (che vende alle stesse condizioni degli altri) ne sono stati venduti più di 100. In due settimane dall’uscita, 11 giugno, ecco la seconda edizione, perché il libro è andato direttamente a ruba, il che contraddice valanghe di inchiostro che sono state scritte, copiando malamente da pamphlet ammuffiti, sul fatto che Enrico Berlinguer sarebbe morto sepolto. A ben vedere, lui, da morto, è molto più vivo dei tanti che hanno cercato, invano, di seppellirlo e cancellarlo dalla storia della Sinistra.
Questo straordinario risultato è stato ottenuto con zero pubblicità sui giornali (l’unica, melensa, recensione, a firma di un vecchio attempato giornalista su un dimenticabilissimo inserto culturale, è stata di netta stroncatura, perché “Berlinguer è poco moderno“). E alla fine va bene così: in genere ciò che non piace a certi intellettuali di Sinistra (gli stessi che vorrebbero spiegare come si vince e poi puntualmente si ritrovano, imbarazzati, a scendere dal carro un secondo prima che vada a sbattere), piace alla gente normale.
In un tempo in cui la gente non va più a votare e la Sinistra è asfittica e incapace di toccare palla nel dibattito politico odierno, direi che il fatto che Beringuer vada letteralmente a ruba e venga letto da migliaia di persone è un buon segno. A chi dispiace, beh, se ne facciano una ragione.
Il libro si trova in libreria (e dove non lo trovate, prenotatelo, nel caso). Altrimenti online è su sul sito dell’editore, oppure su Amazon – Feltrinelli – IBS (e i principali store online).